Poco sotto la città di Piacenza, in alta Val Nure, si trova il Borgo medievale di Grazzano Visconti. Sebbene sia in effetti un falso storico, poiché venne edificato durante i primi del ‘900 intorno ad un castello effettivamente visconteo, il borgo ha tutto sommato un fascino notevole, poiché riesce a rievocare e raccontare un patrimonio storico e artistico di foggia medievale che affonda le sue radici nel territorio lombardo ed emiliano.
Quando si pensa al medioevo in Italia, si pensa sempre a città come Siena, San Gimignano, Firenze… insomma la Toscana. Ma anche in Lombardia vi sono diverse evidenze di quel periodo, e questo borgo creato come palcoscenico e contorno di un castello medievale in rovina, riesce a immergere il visitatore in quell’ambientazione, o per lo meno in una sua fantastica illusione.
All’inizio del ‘900 infatti a Grazzano, non ancora chiamato Visconti, una piccola frazione di Vigolzone, esisteva un maniero sorto alla fine del XV secolo per ragioni difensive ed esigenze di controllo del territorio, ed era stato trasformato nella residenza in campagna della famiglia Anguissola.
Alla morte di Filippo Anguissola il 27-7-1870 senza eredi si estingue il ramo della Casata Anguissola di Vigolzone. I beni e i possedimenti passano al nipote della madre di quest’ultimo. Ovvero Guido Giuseppe Visconti di Modrone.
A quell’epoca il maniero era in rovina, dimora di falchi e lucertole, con intorno poche case contadine, ma il giovane conte, a soli 20 anni, immaginò di far restaurare il castello a suo gusto e di costruirci intorno anche un borgo che fosse non tanto coerente storicamente, quanto piuttosto credibile e coerente con l’immaginario letterario che poteva avere una persona istruita cresciuta studiando Dante, Petrarca, Ariosto…
Non dimentichiamo che nei primi del ‘900 si andava affermando una sorta di fascinazione per il medioevo e come ho già raccontato per San Gimignano, anche in altre città erano state fatte ricostruzioni e restauri volti ad abbellire e ripristinare non tanto il vero aspetto, quanto piuttosto quello che il gusto dell’epoca voleva vedere di quel periodo.
Il giovane Conte Guido Visconti, coinvolge inoltre nella sua impresa l’architetto Alfredo Campagnini e in soli due anni (1905-1906) Castello e Borgo prendono vita. Il conte si immedesima con così tanto entusiasmo nell’impresa, da lavorare egli stesso come muratore, imbianchino e a volte anche pittore. Sono suoi infatti gli affreschi sparsi per le pareti esterne delle case raffiguranti stemmi del Biscione, il tipico simbolo della casata Visconti, e varie rappresentazioni della Madonna, in stile quattrocentesco.
Il borgo era motivato, non soltanto dal desiderio di ricostruire un palcoscenico al castello, quanto di costruire un villaggio utopico in cui dare vita a tutta una serie di botteghe e scuole professionali e maestranze di artigianato che sono in realtà l’eccellenza dell’Italia. Perciò fabbri, carpentieri, falegnami, scultori, pittori… Il borgo crea quindi posti di lavoro e scuole di formazione, e realizza per il conte tutte le suppellettili del castello in stile medievale.
Tutto il borgo è decorato con statue e ogni edificio è realizzato in stile medievale, per lo meno lo stile che noi italiani ci aspettiamo avrebbe un edificio medievale. Sembra di aver fatto un salto indietro nel tempo, e la totale assenza di macchine, moto, e altri aggeggi della modernità crea questa illusione fantastica.
Particolarmente bello da vedere è il castello mediante la visita guidata. Purtroppo non si possono fotografare gli interni. Infatti fino a poco anni fa era abitato dai discendenti. Troviamo foto, oggetti e suppellettili che rivestono valore affettivo per chi è ancora vivo, sebbene non abiti più lì.
Il castello originariamente aveva due piani. Il Conte Guido Visconti assieme all’architetto Campagnini, decidono di alzarlo di un piano e aggiungere logge, finestre bifore gotiche, merlature , rendendolo ancora più magico e suggestivo.
Ovviamente venne criticato dagli intellettuali del tempo, per il fatto di aver manomesso un castello esistente e aver fatto un falso storico ecc…
In realtà lui se ne infischiò e continuò per la sua strada. Anzi fece pure il motto della sua nuova dimora, che si può leggere solo al contrario:
Semper
Impipatene
e guarda in alto
Penso che abbia grandemente ragione. Spesso si viene criticati nel fare cose bizzarre e originali da gente priva di fantasia e creatività… e bisogna imparare a fregarsene. In quest’epoca in cui si insegue tanto il pubblico consenso, trovo che il suo messaggio sia doppiamente attuale.
Tutt’intorno al castello troviamo inoltre un magnifico giardino pieno di alberi monumentali alcuni, sempre architettato secondo il gusto neogotico. Statue di foggia classica, ma immerse in una natura artificiosamente selvaggia, per creare la suggestione di una riconquista della natura sulle opere dell’uomo. Una Natura quindi che non si fa domare, che non può essere sottomessa, e che vincerà sempre sulla nostra arroganza.
Una Natura che è fonte di gioia e ispirazione e perciò degna di rispetto e venerazione. Forse le statue della mitologia classica ci ricordano infatti un tempo in cui l’uomo ne aveva soggezione e riguardo.
Poco lontano dalla fontana con le ninfee troviamo inoltre una piccola casetta in muratura e legno fatta su misura per i bambini, con dentro la mobilia e tutto il necessario per poter giocare.
In questo Borgo Medievale trovano posto tantissimi negozi di manufatti artistici di foggia fantasy. Troviamo fate e folletti, oppure vestiti, gioielli di ispirazione Tolkeniana oppure ancora un emporio magico di chiara ispirazione dal ciclo di Harry Potter.
Esposizioni e collezioni particolari, illusioni…
Carte dei Tarocchi…
Persino i draghi di Daenerys!
E’ sempre bello tornarci in questo borgo, anche in stagioni diverse per occasioni particolari. Ad esempio ad Halloween con le luci della sera c’erano begli scorci da immortalare.
Sicuramente anche a Natale ci saranno mercatini divertenti… Bisogna tornarci!