Lo stesso giorno in cui abbiamo visitato il Giardino dei Tarocchi, siamo poi andati a Capalbio, il Borgo medievale poco lontano. Lo metto qui a parte, perché già l’articolo precedente era ricco di foto e riflessioni…
Non abbiamo visto tutto probabilmente, ma una visita al centro storico, dove è situato il castello vale la pena se si viene già per il Giardino dei Tarocchi. Probabilmente avremmo dovuto dedicar più tempo visto che anche Capalbio è annoverato tra i Borghi più belli d’Italia.
Il nome “Capalbio” sembra derivi da “Caput Album” per via degli alabastri bianchi che caratterizzano il luogo. Più probabilmente proviene dal nome del Castello eretto nel Medioevo che si chiamava appunto “Capo d’Alveo”.
Il Castello e il borgo hanno una lunga storia che parte da una donazione fatta da Carlo Magno a favore della Chiesa. Successivamente dominio degli Aldobrandeschi e in seguito della Repubblica di Siena. Questo fu il periodo di massimo sviluppo.
Con il successivo “passaggio di proprietà”, a seguito della conquista spagnola, andò incontro al declino causato da motivazioni soprattutto di clima poiché tutta la zona della Maremma era paludosa e perciò insalubre. Per un racconto completo della sua storia vi rimando alla pagina dedicata su Wikipedia.
Vicino alla Torre principale si trova la Chiesa di San Nicola, inizialmente costruita in stile romanico, successivamente venne abbellita con alcuni elementi di stile gotico, ma gli affreschi interni sono successivi ovvero rinascimentali, e io li trovo molto belli.
Il Giardino dei Tarocchi ci aveva trasportati in un luogo fuori dal mondo, un luogo della mente. Ora siamo decisamente tornati in Toscana!