Il 22 gennaio 2022 andavo al lavoro in bicicletta… Era una giornata di nebbia fredda e appiccicosa, non si vedeva il sole, e i rami degli alberi spogli si perdevano in strati di bianco sfumati come sipari di velo…
Sebbene un po’ di luce in più ci sia nel pomeriggio di questa stagione , siamo ancora nel pieno dell’inverno. A gennaio è difficile immaginare il sole, al di sopra di tutto il freddo…
Eppure anche questo gennaio, come tutti gli anni io so che c’era.
Il semplice fatto di sapere che sopra la nebbia c’è il sole, questo sforzo di fantasia e speranza che devo fare per sentirmi rassicurata che l’inverno finirà, mi ha suggerito un pensiero che amo coltivare dentro di me, da molto tempo: la Speranza è già dentro di me, nasce dall’esperienza che ogni inverno finisce e perciò devo essere forte, e quando fa buio e freddo io devo attingere alle mie risorse interiori e sciogliere il dubbio e la paura.
Perché il sole è sempre con me: è dentro di me.
Ecco perchè le giornate limpide con il cielo blu mi ricaricano così tanto: è come se mi confermassero che la mia speranza è ben riposta. E il mio Vaso di Luce, un’immagine metaforica che mi sono costruita, si ricolma per darmi forza nei momenti bui.
L’inverno e il freddo mi ha sempre condotto a momenti di depressione e scoraggiamento. La mancanza di luce, il giorno che dura poco, gli alberi spogli, il freddo, la nebbia, i colori freddi… mi hanno sempre abbattuto tantissimo.
Per questo dipinsi tanto tempo fa questo quadro con il fiore che sbocciava nella neve tra gli alberi. Il colibrì si nutre del nettare, e il nettare è un sole caldo, che dona forza e vita.
Il colibrì sono io.
Questa riflessione è partita parecchi anni fa: in un freddo mattino autunnale. Andavo al lavoro in macchina vidi levarsi il sole dell’alba che forava a fatica le coltri di nebbia che aleggiavano sui campi.
Un’ immagine catturò la mia fantasia e immaginazione: un albero di cachi, carico di frutti meravigliosi, arancioni e splendenti, come tanti piccoli soli… splendevano più del sole stesso ed erano prodotti dall’albero, e restituivano il sole dell’estate in quel momento di stasi dell’anno, quando la Natura si prepara al sonno dell’inverno.
Immaginai un Cervo bianco, come uno spirito buono, che galleggiava tra la terra e il cielo…
L’albero sa restituire il dono del sole di tutta la primavera ed estate proprio quando arriva l’autunno e poi l’inverno. Anche noi come l’albero possiamo restituire a noi stessi e a chi ci è intorno una parte di quel calore.
Certi quadri sono stati una vera rivelazione e una salvezza.