Un nuovo disegno a matita, un nuovo ritratto: questa volta è Lidia, una giovane donna alle soglie della laurea. Un regalo di una mamma che la vuole stupire con un regalo diverso… che la fotografi adesso all’alba di una nuova vita, la sua.
Come al solto parto da una foto, ne faccio la quadrettatura, e inizio a riportare sul foglio le linee rispettando le proporzioni della griglia a quadretti…
Il ritratto di una persona è sempre un piacere ed è sempre una sfida: un incontro con se stessi e con la propria capacità di osservazione e di rappresentazione. È tutto lì sul foglio bianco. Il disegno a matita ci mostra nudi quali noi siamo, non ci sono effetti colorati e trucchi che possano aiutare, perché il soggetto è di per sé proprio il più difficile. Il volto di un’altra persona… e quella persona non è solo la maschera che indossa nella foto che abbiamo scelto per il disegno. Siamo soli con le nostre capacità. E il ritratto alla fine parla di noi oltre che del soggetto.
La parte che mi piace di più sono gli occhi: perchè il disegno subito diventa vivo grazie ad essi.
Ma anche altri dettagli sono interessanti: le mani. Ho un modello di legno per realizzare le mani, e mi piace muoverlo e studiare posizioni…
Il disegno del volto e delle mani è realizzato con la matita grafite, mentre i capelli scuri sono fatti con il carboncino. Ricordo che finito il disegno è essenziale fissare la grafite e il carboncino con una vernice spray. In questo modo il foglio non si sporca con i piccoli frammenti di pigmento nero. Infatti sarebbe stato più saggio colorare il cielo prima di fare i capelli. Ma io avevo fretta di vedere il volto finito, prima di procedere con il fondo… Ad ogni modo avrei comunque dovuto stare attenta a non sbavare il nero del carboncino con la mano appoggiata al foglio. Cosa che succede comunque sempre. E infatti c’è da impazzire a ruotare il foglio per non appoggiarsi alle parti colorate con il carboncino e ripulire subito con la gomma eventuali sbavature.
Ma il ritratto di una persona non è solo il suo volto, ma anche il suo mondo interiore. Difficile coglierlo senza conoscer la persona, ma di Lidia so che ama i colori caldi. E allora ecco il perché di un cielo all’alba. Pensando a lei che inizia una nuova vita, ho immaginato una nuova giornata, con un ‘alba meravigliosa, piena ripromesse e luci calde… Perciò ho usato le matite acquerellatili Caran D’Ache.
Per dare dei lampi di luce chiara più bianca del foglio stesso ho usato delle penne gel di inchiostro bianco con cui ritoccare la collana, le unghie, i capelli, e le labbra oltre che gli occhi.
Non solo i bianchi sono importanti, ma anche ridefinire i neri ovvero il massimo scuro del disegno.
Con la china si possono dettagliare meglio le ciglia e il nero della pupilla, i capelli, e differenziare le ombre a matita dai fili dei capelli. La china nera permette di approfondire gli scuri e al pari dei colpi di luce bianchi, rendono più ricco il disegno poiché evidenziano i punti di massimo buio e di massima luce.
Che bello quello sguardo e quel sorriso un po’ enigmatico e sornione.
Se volete vedere la creazione di questo disegno, questo è il breve reel che ho montato su Instagram: