Tra Follonica e Punta Ala si trova una spiaggia chiamata Cala Violina, una caletta appartenente alla riserva naturale delle Bandite di Scarlino. la spiaggia non è molto profonda e subito a ridosso della sabbia c’è la Maremma immensa e selvaggia. La sabbia è chiara e granulosa. La particolarità di questa spiaggia sta nel fatto che se si cammina sulla sabbia nel silenzio essa produce un suono simile al violino, è infatti una rara spiaggia sonora.
Non si riesce a sentirlo quando c’è tanta gente, e il mare già parla con la sua voce rimbombante. Si può sentirla solo quando si arriva qui fuori stagione, nelle quiete mattine all’alba, e l’acqua calma ancora riposa. A custodia della spiaggia vi è la Maremma, una selva aspra e forte, come la descrive Dante. Ci sono lecci, carpini, querce e qualche sughera…
L’accesso alla spiaggia è contingentato, e occorre prenotare sul sito dell’ufficio turistico del comune di Scarlino. La prenotazione dà diritto al posto auto nel parcheggio prima del sentiero che attraversa il tratto di maremma. La passeggiata dura un’oretta in tutta calma e il sentiero non è ripido né difficile, persino andando con i sandali di gomma si può fare. Numerosi animali abitano la selva, primo tra tutti il Cinghiale, che non è da sottovalutare, poiché è molto diffuso e dal comportamento irruente e aggressivo, soprattutto se viene sorpreso e il nostro arrivo è inatteso. Le femmine con i piccoli possono essere molto aggressive e pericolose.
Dopo la passeggiata si arriva ad una sorta di diradamento della selva, dove gli uomini hanno posto un baracchino che vende bibite e cibo impacchettato e numerosi tavoli e panche per accomodarsi a fare picnic. Non si possono lasciare rifiuti, proprio per non attirare i cinghiali. E vi sono diversi addetti che controllano tutti gli accessi alla spiaggia sottostante. Quando si paga la prenotazione, viene inviato un QRcode da esibire appunto per passare. Cala Violina è un habitat naturale protetto, la casa di tantissimi animali sia terrestri sia del mare, siamo noi umani gli ospiti.
Tra l’altro questo mare assieme alle coste della Liguria più a nord, fa parte del Santuario delle Balene e dei cetacei. Non sono rari gli avvistamenti.
Scendiamo una scaletta tra pungenti rami di ginepro ed ecco infine il mare. Trasparente, chiarissimo. La risacca appena percettibile.
Tra il piano della foresta e il piano della spiaggia vi è un salto di diversi metri scavato nella roccia e terra color ocra oro e terra di Siena.
Rocce curiose, scolpite dal vento e dal mare, sembrano un plastico del Grand Canyon del Colorado.
L’acqua è trasparente, cristallina, si vedono le dune della sabbia del fondo e i pesci argentei e guizzanti.
Pranziamo nella spiazzola al riparo degli alberi, e il mare con la luce di mezzogiorno assume i colori del turchese e dell’acquamarina.
Si alza il vento nel pomeriggio, e il mare cambia aspetto. Creste spumeggianti si susseguono e si infrangono fragorosamente sulla spiaggia. E il vento fa frusciare le foglie degli alberi come tanti strumenti a fiato in accordo con la melodia del mare.
Il Mare ha sempre ragione.
Lasciamo la spiaggia e mi volto molte volte a rivedere il Mare attraverso gli alberi, come se fosse un tragico addio e dovessi non più rivederlo. Come se volessi catturare ogni istante, ogni luce, ogni sfumatura. Come se volessi fare un quadro nella memoria, a cui pensare nei freddi pomeriggi invernali, un quadro nella stanza della mente, dove sedermi a guardare, e ricordare il vento tra le foglie, e il ruggito delle onde.
Anche di questo posto ho cercato di catturare il momento con un Reel.