Il Giardino dei Tarocchi è un parco situato nella campagna toscana vicino a Capalbio, abitato da opere d’arte gigantesche, realizzato dall’artista francese Niki de Saint Phalle e ispirato alle figure degli arcani maggiori dei Tarocchi.
Niki de Saint Phalle è uno pseudonimo dell’artista francese Catherine Marie-Agnes de Saint Phalle vissuta tra il 1930 e il 2002.
I Tarocchi sono un mazzo di carte da gioco composto da 78 carte, utilizzate per giochi di presa, come la Briscola. Come gioco si diffusero a partire dal XV secolo.
Il tipico mazzo dei Tarocchi è composto da 4 semi di 14 carte: 10 carte numerate dall’asso al 10 più 4 carte figura chiamate “Onori” che sono Fante, Cavallo, Re e Regina. A queste si aggiungono 21 carte figura numerate con le cifre romane, chiamate Trionfi, che hanno per soggetti animali e persone, figure mitologiche, e infine la carta del Matto. Quindi 14×4= 56 ; 56 +21+1 = 78.
I Trionfi e il Matto costituiscono gli Arcani maggiori.
Alla fine del XVIII secolo il massone francese Antoine Court de Gébelin facendo riferimento ai mitici libri di Thot , fece risalire i tarocchi all’antico Egitto. Successivamente Éliphas Lévi, un occultista sempre francese, fece risalire il significato delle carte degli Arcani maggiori alla Cabala ebraica, ovvero l’insieme degli insegnamenti esoterici tramandati dai rabbini ebraici. Sulla base di queste interpretazioni si è costruita la Cartomanzia, ovvero un metodo di indagine e interpretazione del futuro basato sulla consultazione degli Arcani maggiori.
Al di là del fatto che per molti di noi la “Cartomanzia” abbia un’accezione negativa e ci faccia pensare a qualcosa di truffaldino, resta indiscutibile che le figure degli arcani maggiori incarnino gli archetipi della nostra cultura, poiché ricorrono nelle stratificazioni della nostra più antica mitologia e religioni pagane con la successiva religione cristiana. Sicché rappresentano certamente delle categorie di interpretazione del nostro inconscio e del funzionamento della nostra ragione. Nostra nel senso di noi occidentali, poiché abbiamo tutti noi la stessa radice culturale.
L’Artista francese Niki Saint Phalle nel 1955 visitò a Barcellona il Parco Guell realizzato da Gaudi. Da questo momento in poi la sua successiva produzione artistica fu fortemente influenzata da quello che lei considerò sempre il suo Maestro.
Nel corso della sua vita artistica visitò l’Italia rimanendo molto colpita dai suoi tesori artistici, così unici e irripetibili, ed allo stesso tempo affascinata dalla riflessione che tutte queste grandiose costruzioni erano frutto dello sforzo comune di una collettività dedicata allo stesso scopo per anni. Anche lei dunque desiderò costruire un luogo sacro, che fosse frutto del lavoro di tanti accomunati da una visione comune, che fosse un luogo dove ritrovar se stessi e la comunione con la Natura. Realizzò dunque le monumentali sculture del giardino nel terreno di proprietà di alcuni suoi amici: Marella, Carlo e Nicola Caracciolo. Lavorò con una troupe di artigiani e professionisti alcuni italiani, altri francesi, e per 25 anni si dedicarono alla costruzione delle sculture che sono realizzate in cemento e rivestite con ceramiche e specchi.
La visita dunque del giardino dei Tarocchi è un percorso di crescita spirituale nel senso di dare un nome e un volto a categorie della mente e a valori che già possediamo, affinché questa presa di coscienza ci apra finalmente gli occhi davanti agli orrori che vengono perpetrati nel mondo e ci apra gli occhi anche al bene supremo che tutti ci riguarda e tutti ci attornia.
Arrivando dal viale di fronte alla biglietteria, si incontra subito una costruzione veramente imponente si direbbe una immensa fontana, ma in realtà essa è molto più complessa poiché racchiude più arcani. La visita al giardino non è guidata, poiché ciascuno basandosi sulla mappa costruisca un suo itinerario di visita e ne tragga le sue riflessioni. Perciò adesso vi racconto il mio percorso nell’ordine in cui abbiamo visitato le sculture. I numeri romani che accompagnano i nomi degli arcani non sono sequenziali, poiché non vi è una sequenza vera e propria di visita, ma sono la numerazione originale delle carte.
I. Il Mago
E’ la figura d’argento in cima ovvero il grande Architetto di tutto il teatrino meraviglioso in cui viviamo. Perciò rappresenta Dio.
II. La Papessa
E’ la figura blu posta sotto il Mago, ovvero la grande sacerdotessa del potere femminile. Rappresenta il potenziale dell’Irrazionale e dell’Inconscio.
X. La Ruota della Fortuna
Dalla bocca della Papessa sgorga l’acqua che alimenta la fontana posta in fondo alla meravigliosa scalinata azzurra. Nel bacino è posta la Ruota della Fortuna, che è il simbolo della ruota della vita: ciò che nasce dovrà morire, ciò che sale dovrà scendere.
La Papessa è visitabile anche all’interno, e riserva una vera sorpresa: una grotta interamente rivestita di blu e trapuntata di stelle realizzate con specchi.
L’acqua sgorga da una sorgente all’interno di questa grotta, ed è custodita da una figura femminile ammantata di blu. Io penso sia la Dea, il femminino sacro.
XI. La Forza
Proprio di fronte alla fontana che sgorga dalla bocca della Papessa, troviamo una Fanciulla posta di fronte al Drago. Questa coppia rappresenta la Forza, poiché la fanciulla deve sconfiggere i suoi demoni interiori per poter sottomettere il Drago, ovvero le avversità della vita.
Mi ricorda molto il dipinto di San Giorgio e il Drago di Paolo Uccello.
Mi aveva sempre molto colpito la compostezza e impassibilità della fanciulla che addirittura teneva in mano un sottile guinzaglio con cui sembra accompagnare il drago, quasi fosse il suo animale domestico. E intanto San Giorgio lo trafigge con la picca. Ora ho capito cosa vuol dire quel dipinto, non è solo la descrizione del mito di San Giorgio, che potete leggere nella pagina di wikipedia che ho messo in link.
Vi sono ovviamente più interpretazioni sovrapposte e comprensibili a più livelli.
Magnifica la pelle del Drago realizzata con tanti frammenti di specchio verde smeraldo.
XVIIII. Il Sole
Inteso come Forza vitale poiché dona la vita a tutte le creature. Esso è rappresentato come gli uccelli delle leggende messicane e dei nativi americani.
Camminando tra i sentieri che si dipartono dalla fontana verso l’alto si viene attratti inesorabilmente verso la struttura più grande, ovvero l’Imperatrice, che si trova sopraelevata rispetto al resto del giardino…
ma lungo il cammino si incontra prima la Luna, e poi una Cupola rivestita di specchi colorati e sormontata da un angelo blu.
XVIII. La Luna
La Luna rappresenta l’Immaginazione come significato creativo positivo e l’Illusione come significato negativo. Racconta quindi la vita interiore di ciascuno nelle due potenzialità che possono esprimersi portandoci quindi a compimento, tramite l’immaginazione, o all’immobilità, tramite l’illusione.
La Luna è anche il catalizzatore delle maree del Mondo e della Donna, quindi esercita un grande potere.
XIV. La Temperanza
E’ la capacità di resistere con pazienza nel duro lavoro per realizzare il proprio obiettivo nonostante le avversità. Anzi forse proprio grazie alle avversità accrescere la propria determinazione e motivazione. L’artista dice che proprio grazie alle difficoltà che ha dovuto affrontare e superare nel corso dei 25 anni dei lavori ha compreso davvero il senso di tutta la sua opera. Opera che è nata come un’intuizione da compiere, inizialmente sospinta da puro entusiasmo e incoscienza, e nel fare, nel raccogliere le persone intorno al progetto, nel metterci le mani a costruire, tutto il significato profondo si è svelato ai partecipanti rendendoli via via sempre più consapevoli del privilegio che avevano nell’esser lì, nell’esser presenti e creatori.
La Temperanza perciò è una cupola rivestita di specchi colorati. L’interno è una cappella dedicata ad una Madonna nera circondata di specchi e decorazioni in ceramica. Il pavimento è anch’esso particolare poiché fatto da piastrelle blu con le stelle e i pianeti. Mi viene da pensare che la temperanza sia fondata sia sull’Ideale, i Sogni rappresentati dal pavimento di cielo stellato, ma sia custodita dalla Fede che dà unità di intento all’interno della nostra mente frammentata in tanti IO.
E giungiamo infine all’Imperatrice, immensa sfinge che ha fatto da Casa per l’artista Niki e tutta la comunità di artisti e artigiani che si sono riuniti intorno a quest’opera immensa.
III. L’Imperatrice
La Grande Madre, la Sacerdotessa dell’Eros e della fertilità, Emozione, Magia sacra e Civiltà. Una immensa casa protettiva in cui si sono create le idee per tutte le altre strutture…
La Grande Madre è talmente immensa che solo fotografandola dall’alto con il Drone sarebbe possibile coglierla nella sua completa dimensione. E’ una immensa sfinge rivestita da ceramiche policrome e specchi neutri e colorati. Può essere percorsa dall’esterno e anche all’interno.
L’interno è come un immensa caverna di diamante, poiché tutte le pareti e il soffitto, che comunque non sono squadrati, sono rivestite di specchi.
All’interno troviamo altre figure degli Arcani Maggiori:
VII. Il Carro
rappresenta la Vittoria, il Trionfo sui nemici e in generale sulle Avversità, ed è perfetto che si trovi all’interno della Grande Madre, la fucina dove sono state pensate e create tutte le altre sculture.
XX. Il Giudizio:
Tre figure emergono da una tomba nera:
il Bambino ovvero Alba,
l’Uomo ovvero Giorno
e il Vecchio ovvero Tramonto.
L’angelo ci invita a vederci come Uno, e non giudicare gli altri mentre attraversiamo le tre fasi. In effetti spesso quando siamo in una fase della vita ad esempio bambini tendiamo a guardare gli individui di altre età come se fossero estranei e tutto il mondo fosse a nostro uso e consumo. E lo stesso avviene quando siamo adulti, o anche anziani.
XVII. La Stella
Un’altra figura femminile blu rivestita di stelle porta due brocche d’acqua. Nella foto non si vede ma la donna blu cammina in un bacino d’acqua rivestito di piastrelle blu.
Sono le acque del Rinnovamento. E infatti di fianco alla donna troviamo un piccolo albero bianco che getta delle gemme colorate.
Ritroveremo questo arcano maggiore di nuovo in giardino, molto più in grande.
Per farvi capire un po’ meglio come fosse essere lì ho realizzato una serie di video che ho messo su Instagram:
Prossimo all’Imperatrice troviamo anche l’Imperatore, che ha la forma di un Castello variopinto.
IV. L’Imperatore
L’imperatore è l’edificio più complesso del giardino, non si vede da sotto, ma solo quando si arriva vicino all’Imperatrice, ed è infatti alla stessa altezza. Esso rappresenta il Potere Maschile, sia nell’accezione positiva, nel senso di organizzazione, sia nell’accezione negativa, nel senso di aggressività.
Egli ci dona la Scienza, la Medicina, le Armi e la Guerra.
Perciò incarna il Patriarca, il Protettore, colui che vuole controllare e conquistare.
Il Castello che è la forma dell’Imperatore si sviluppa intorno ad una sorta di cortile circolare con tante colonne tutte diverse tra loro che creano un porticato intono ad una fontana circolare. La fontana è costituita da quattro donne di quattro colori diversi. Forse l’Imperatore, per essere un buon patriarca, deve custodire dentro di sé comunque degli aspetti femminili, potrebbero essere quattro volti della Dea… ma questa è una mia interpretazione, non per tutte le figure ho trovato una spiegazione.
Come spiegavo sopra tutte le monumentali sculture sono realizzate in cemento e rivestite di ceramiche e specchi. Gran parte delle ceramiche sono pezzi modellati sul posto da una ceramista, successivamente prelevati per essere cotti nel forno e smaltati e riposizionati dove erano stati modellati. E’ impressionante tutto questo lavoro se si osservano da vicino i dettagli delle colonne: una è totalmente decorata da conchiglie a spirale, un’altra da piccole piramidi a base quadrata turchesi, un’altra da specchi e forme di cuori in ceramica, ma ne troviamo altre con globi circolari, maschere…
Se si sale la scala anch’essa variopinta si arriva ad un camminamento che percorre il perimetro del castello e in corrispondenza delle torri ci sono delle nicchie totalmente rivestite di specchi, ma non solo: ci sono anche maschere e teschi.
Una delle torri del Castello è costituito da un razzo rosso, che simboleggia il potere sessuale maschile.
Ed ecco una carrellata di video dedicati all’Imperatore:
XVI. La Torre di Babele
Proprio di fianco al magnifico castello dell’Imperatore troviamo una torre interamente rivestita di specchi. La torre viene immortalata nell’istante in cui una bicicletta volante colpisce la punta ed essa crolla da parte.
Rappresenta le costruzioni sia fisiche che mentali che non sono fondate su basi solide. Essa ci insegna ad andare oltre le costruzioni mentali, oltre la descrizione del Mondo che ci viene imposta dal Mainstream, e guardare con occhi nuovi quel che c’è.
XII. L’Impiccato
Seguendo il percorso, il sentiero fa una sorta di ferro di cavallo e si arriva ad un grande Albero i cui rami sono serpenti. Metà tronco e metà dei rami sono colorati, l’altra metà sono in bianco e nero. tra le radici e i rami a colori troviamo virtù e valori ad esempio Amicizia, Amore, Salute, Arte, la Musica, l’Armonia, la Natura… (tutti scritti in francese giustamente) mentre tra le radici e i rami in bianco e nero troviamo Vizi e Negatività ad esempio Ingordigia, Cupidigia, Avarizia, Malvagità, Denaro… e tante tante scritte e vignette che criticano l’operato scellerato e imprudente dei potenti guidati sempre dalla Prepotenza e la Rapacità, il Lucro e la Sopraffazione…
Chiamerei questa scultura l’Albero del Bene e del Male. Al suo interno troviamo l’Impiccato. L’uomo appeso per un piede e dunque capovolto. La sua posizione gli permette di vedere tutto con una prospettiva rovesciata, e dunque questa carta sta anche a significare la Compassione. La capacità di vedere i mali del mondo e averne pietà. Vedere che Vizi e Virtù fanno parte di una stessa costruzione, ed è sempre il Mondo dei Fenomeni in cui viviamo. L’uomo capovolto infatti si trova all’interno dell’albero del Bene e del Male.
VIII. La Giustizia
Di fianco all’Impiccato troviamo un’altra scultura monumentale: una immensa donna vestita di bianco e di nero. I suoi seni sono le coppe di una bilancia. Al suo interno troviamo una camera sbarrata da un cancello chiuso da un enorme lucchetto, che rappresenta invece l’Ingiustizia. Al suo interno troviamo una scultura in ferro che sembra la sintesi di vari strumenti di tortura e morte. La scultura si muove continuamente come un eterno ingranaggio che cigola sgraziato e sinistro.
La giustizia implica la vera conoscenza di Sé, la coscienza, la capacità di giudicarci e confrontarci con i nostri lati oscuri , e giudicare le situazioni intono a noi. La vera giustizia viene dalla Compassione e dal senso che tutte le cose sono interconnesse.
V. Il Papa
Il Papa rappresenta la Saggezza spirituale e dunque il Maestro, il Saggio, il Profeta, lo Sciamano… colui che rende espliciti gli insegnamenti nascosti nei misteri. Infatti ha il terzo occhio al centro della fronte, che gli permette di vedere quel che gli altri non possono, ed una grande bocca rossa, con cui parlare.
Particolare anche il cammino principale che come una ragnatela collega le varie sculture: è realizzato anch’esso una piastrella per volta. E sulle piastrelle ci sono iscrizioni in tutte le lingue e spiegazioni dell’artista.
Momenti corali in cui tutti assieme sembrano ringraziare per aver avuto l’opportunità di collaborare per la creazione di questo tempio della mente umana.
Il Messaggio di Niki:
Lateralmente alle sculture principali, e poste quasi nascoste nel bosco di ulivi intorno, ci sono diverse sculture minori, che sono anch’esse importanti.
VI. La Scelta
La Scelta è rappresentata da Adamo ed Eva, la prima coppia di innamorati che ha compiuto la prima scelta. Le scelte possono essere giuste o sbagliate. Attraverso le scelte sbagliate possiamo comprendere ed evolvere. Perciò non vi è una accezione negativa nella scelta, neanche in quella sbagliata.
Poco lontano dagli innamorati ritroviamo la Stella, realizzata molto più in grande.
XVII. La Stella
La donna non è più blu come all’interno della Grande Madre, ora all’esterno viene sviluppata molto di più l’idea che essa rappresenta a parer mio Demetra la Dea delle messi e dell’abbondanza e del Rinnovamento, essa è rivestita di specchi per riflettere tutta la Natura intorno e dalle due brocche sgorga l’acqua che alimenta il bacino blu.
VIIII. L’Eremita
L’eremita è un vecchio vagabondo in cerca di un tesoro spirituale, deve guardarsi ovviamente dal serpente, ovvero le tentazioni, ma ci insegna che le lezioni più importanti si imparano con il cuore.
Da notare secondo me il fatto che non ha un corpo vero e proprio, come se non avesse più una costruzione, una maschera posticcia di sé.
Il Profeta
Poco lontano dall’Eremita troviamo il Profeta. Questa figura non c’è negli arcani maggiori, si direbbe aggiunta dall’artista.
Il Profeta è una figura quasi minacciosa, interamente rivestita di specchi sia all’interno che all’esterno. Sta a significare secondo me che l’interpretazione di quel che ci accade non può esserci data da altri. Il Profeta non farà altro che rimandarci a noi stessi, anche al suo interno non vi è altro che specchi. Un po’ come la pergamena magica del Guerriero Dragone di Kung Fu Panda. La pergamena non contiene nessuna iscrizione illuminante, né alcuna immagine rivelatrice. Contiene un semplice specchio.
L’Oracolo
La versione femminile del Profeta è l’Oracolo: una donna cieca, le sue braccia sono sostituite da un’enorme serpente variopinto, che sono le tentazioni e vanità del mondo dei fenomeni, le illusioni…
Se si entra nella scultura sul retro troviamo una caverna interamente rivestita di piastrelle rosse e specchi colorati di rosso. Secondo me ribadisce il concetto dell’Eremita, ovvero nella ricerca dell’interpretazione di ciò che ci accade nel mondo dei fenomeni, ovvero questa nostra vita che attraversiamo, l’unica chiave di lettura corretta è usare il cuore.
Il Gatto di Ricardo
Anche questa scultura non è un arcano maggiore, ma è uno scherzo: un omaggio di Niki al collega Ricardo Menon.
XIII. La Morte
Sempre proseguendo lungo il sentiero scendendo verso il basso troviamo la Morte, rappresentata da questa figura ancora femminile che cavalcando un magico cavallo bardato di blu, brandisce una enorme falce.
Mi fa pensare proprio alla poesia di Totò “La Livella“. Senza far differenze falcia tutto e tutti sul suo cammino.
Ma la Morte non ha necessariamente una accezione negativa, essa rappresenta anche il Rinnovamento. Solo la consapevolezza della caducità della vita rende l’uomo cosciente di dover spendere bene il tempo che ha a disposizione e di non farsi troppo irretire dalle vanità della vita.
XV. Il Diavolo
La carta del Diavolo evoca il Magnetismo, l’Energia sessuale, ma anche la dipendenza da sostanze tossiche, che ci privano dunque della nostra Libertà spirituale e personale. L’artista racconta di aver avuto un’incubo quando realizzò questa scultura: tanti diavoli assaltavano la sua Casa nel giardino, ovvero l’Imperatrice.
XXI. Il Mondo
Rappresenta il Mondo Interiore, ed è la risposta alla domanda della Sfinge.
“Qual è quell’animale che al mattino cammina a quattro gambe, di giorno con due e al tramonto con tre.”
E’ l’ultimo esercizio spirituale di questo cammino di evoluzione e secondo me sta a significare che l’uomo è un’anima incarnata in questo mondo di illusioni e vanità. Solo la consapevolezza di essere esseri spirituali permette di elevarsi al di sopra di questa giostra per vederla per ciò che è.
Il Folle
Il Matto è una non carta, o meglio una carta che ha il potere di tutte le altre carte.
Il Folle non sa dove sta andando né perché, un po’ come noi tutti. Nelle opere di teatro il Folle, o il bambino è la bocca della verità. L’inconsapevole che dà voce alla rivelazione, alla verità, soprattutto alle verità scomode. Pensate all’Amleto o al giullare di Re Lear.
Il Folle non ha quasi corpo, come l’Eremita, viaggia leggero, e questo forse gli permette di essere attraversato da tante e tante difficoltà e peripezie senza esserne mai distrutto.
Ho realizzato un Reel su Instagram, purtroppo è breve, che raccoglie le prime impressioni di questo pellegrinaggio spirituale:
Ma per cogliere davvero questo pellegrinaggio spirituale bisogna andarci…