Nell’Oltrepò pavese sembra di essere nella Contea descritta da Tolkien. Le nuvole come leggiadre pecorelle veleggiano lontane sull’orizzonte blu oltremare dei monti, gli alberi si vestono di luminose gemme verdi brillanti, ma il torrente Staffora è in secca… come già il Po’ che abbiamo attraversato per venire qua.
Sul letto del fiume un sentiero si incammina verso i monti.
Siamo stati a Rivanazzano in occasione di un mercatino con prodotti artigianali primaverili, ovviamente c’era di tutto, dagli orecchini a forma di fiore alle caciotte di latte di pecora… Ad ogni modo la cittadina è molto caratteristica con scorci di palazzi pubblici antichi del medioevo.
Nei cortili delle cascine era inoltre possibile vedere gli animali da cortile, ovviamente c’erano molti cuccioli.
Se infine si sale sulla collina a Nazzano, trovate un bel castello e una vista spettacolare della valle.
Santuario della Madonna di Caravaggio a Fumo
Infine sulla via del ritorno, passando da Fumo, si può incontrare un Santuario dedicato alla Madonna di Caravaggio. La chiesa è stata edificata nel 1939 in devozione al Santuario della Madonna della Fonte di Caravaggio in provincia di Bergamo. La storia narra che nel 1432 la Madonna era apparsa alla giovane contadina Giannetta de’ Vacchi, che in un momento di grande sconforto si era allontanata da casa, poiché suo marito la picchiava.
Non sono mai stata al Santuario originale vicino a Bergamo, ma da fuori questo sembrava bello e ci siamo fermati.
La chiesa con il soffitto in legno, mi ricorda le chiese paleocristiane, sebbene sia chiaro che è di fattura moderna. C’era una bella luce che entrava dalle vetrate colorate e si proiettava sulle colone di granito. Mi hanno colpito le decorazioni a mosaico sulla cupola sopra l’altra maggiore e nella cripta, ma il cielo più bello è quello sopra San Giuseppe con il firmamento blu che sfuma all’azzurro trapuntato di fuochi d’oro.
La cripta sotterranea è particolarmente suggestiva, la luce, la scena, il silenzio ti portano in un’altra dimensione. Se si può suscitare un’emozione con un’installazione, direi che chi l’ha fatta ci è riuscito.