Siamo fatti di Blu e di Arancio: la Calma e la Forza. Per me sono queste due energie a muovere gli animi delle persone nel bene, nella positività.
Gli azzurri e i blu mi conducono all’anima, allo spirito, alla meditazione, alla serenità… una sorta di felicità duratura. Forse è per questo che il cielo e il mare d’estate fanno così bene allo spirito.
I rossi e gli arancio mi donano forza, calore, energia immediata… Sono il colore del fuoco e del sole. E anche il sole fa bene allo spirito.
Perciò un animo sereno ed equilibrato è un mix di queste due energie.
Sarà per questo che la Madonna è spesso vestita di questi colori?
Com’è nato questo dipinto:
Era inverno, qualche anno fa, mattina presto, il sole stava sorgendo e il cielo all’orizzonte sfumato di rosa si scioglieva nel blu ciano sopra di me. L’aria era fredda e profumava di neve, un albero con i rami intrecciati verso l’alto come un pizzo sottilissimo imperlato di brina…
Stavo andando al lavoro, e mi fermai con la bici, per fare la foto.
L’effetto controluce rese l’albero molto scuro: anche provando a ritoccare l’immagine a posteriori non riuscii a rendere visibile l’effetto incantato reso dalla brina: se schiarivo l’immagine perdevo il gradiente dal rosa al blu sul cielo…
Perciò decisi di farne un dipinto, e presi mentalmente nota di tutti i dettagli che in foto non si riuscivano a vedere: la corteccia che sembrava decorata con una filigrana di fili d’argento, i rami tutti impreziositi con lo stesso incanto.
Anche il prato ai piedi dell’albero era ornato di brina d’argento, e ogni filo d’erba, ogni secca spiga risparmiata dalla falce era imperlata di gelo. E tutta l’aria profumava di quel freddo pungente.
Volendo riuscire a rendere l’effetto in rilievo della brina, pensai di realizzare un dipinto a strati, utilizzando un porta foto 60×80 in plexiglass: nella parte di compensato dipinsi lo sfondo, il cielo del mattino, aggiunsi anche il sole, che nel tragitto in bici alla fine si sollevò dalla bruma ed era una sfera arancione (e non gialla, come viene sempre nelle foto) e il prato dai colori del verde e del marrone. Aggiunsi anche qualcosa che non c’era: uno specchio d’acqua argentata.
Sovrapposi dunque il plexiglass e lo fissai al compensato con le sue apposite graffette, e su questa superficie lucida dipinsi l’albero e gli steli del prato che si trovavano più vicini all’osservatore… e nel fare la foto, mi resi conto che la luce aveva creato un effetto strano sulla superficie, dato che aveva creato una sfera bianca… sembrava la luna. Fu d’ispirazione per completare il dipinto con anche la luna allineata al sole.
E dietro scrissi quel che mi passava per la mente mentre lo dipingevo
